
La malattia di West Nile o West Nile Disease (WND) è causata da un virus a RNA appartenente alla famiglia Flaviviridae, denominato West Nile Virus; generalmente è trasmessa alle persone e agli animali attraverso la puntura di zanzare infette del genere Culex.
Perché si chiama West Nile
Il virus è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda dal sangue di una donna con sintomatologia febbrile, proveniente dal distretto di West Nile (da cui il nome West Nile disease). Attualmente è diffuso in Africa, Medio Oriente, Nord e Sud America, Asia Occidentale ed Europa, dove è stato segnalato a partire dal 1958.
Come si trasmette
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Un volantino contenente le misure da adottare per prevenire la West Nile, il virus del Nilo occidentale che sta mettendo in allarme l’Italia. È quello prodotto dalla Regione Campania e postato tra l’altro sulle pagine social della protezione civile regionale.
Nel volantino si legge che “la West Nile Disease (WND) è causata da un virus che alberga negli uccelli selvatici e che può essere trasmesso attraverso la puntura di zanzara a mammiferi, uccelli, rettili. In rari casi l’uomo può contrarre il virus, ma non può contagiare altre persone”.
Incubazione e sintomi
Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.
La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.
I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.
Come prevenire la diffusione del virus
Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Attualmente sono allo studio, ma al momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.
Pertanto è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente:
usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto usando delle zanzariere alle finestre svuotando di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali tenendo le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.
Infine, alcune raccomandazioni: “Se hai uno dei sintomi menzionati rivolgiti al tuo medico o pediatra. Se rinvieni volatili morti chiama al numero della protezione civile regionale 800232525”.
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