
Un’accoglienza in pompa magna, degna d’un re senza corona. E’ ciò che Carlo III e l’establishment britannico hanno messo in scena in ossequio a Donald Trump, scarrozzato con la first lady Melania fra i bastioni del castello di Windsor per ricevere il tributo di una cerimonia di benvenuto inedita a memoria d’uomo nei confronti di un leader straniero in missione nel Regno Unito. E ospite in serata di una cena con 160 invitati.
La visita di Stato nel Regno Unito è “uno dei più grandi onori della mia vita”, ha detto il presidente degli Stati Uniti parlando durante la cena di Stato a Windsor. Il presidente americano ha dichiarato che lui e la moglie Melania sono entrambi “profondamente grati” al re e alla regina per averli ospitati al castello di Windsor e che è stato un “privilegio unico” essere il primo presidente americano ad essere accolto nel Regno Unito per una visita di Stato, per ben due volte.
Re Carlo riceve Trump con un picchetto d’onore record
Re Carlo III ha elogiato invece l'”impegno personale” di Donald Trump nel tentativo di porre fine ai conflitti nel mondo. “I nostri paesi lavorano insieme per sostenere gli sforzi diplomatici cruciali, in particolare, signor presidente, il suo impegno personale nel trovare soluzioni ad alcuni dei conflitti più irrisolvibili al mondo, al fine di garantire la pace”, ha dichiarato il monarca.
L’evento è stato senza precedenti, al pari di una seconda visita di Stato sull’isola, dopo quella compiuta nel 2019, quando sul trono sedeva ancora la regina Elisabetta II, scomparsa 96enne tre anni fa. Onore mai concesso ad alcuno in epoca moderna, ma su cui il premier laburista Keir Starmer ha fatto all in: deciso a solleticare le sensibilità e la vanità del presidente-magnate con tutta la suggestione coreografica degli sfarzi del protocollo monarchico, per cercare di tenere il grande alleato d’oltre oceano ancorato alla tradizione della cosiddetta ‘special relationship’ in un momento d’imprevedibilità personali e geopolitiche.
Sperando di strappare in cambio nuovi investimenti, qualche sconto in più sui dazi e almeno un’immagine di allineamento strategico sulle priorità bellico-diplomatiche di politica estera: in modo da dare un messaggio a Vladimir Putin sul conflitto russo-ucraino, se non a Benyamin Netanyahu sull’escalation israeliana senza fine nella Striscia di Gaza palestinese.
Temi peraltro tutti da definire nel vertice politico in programma prima dei saluti di domani nella residenza di campagna dei primi ministri britannici di Chequers: anche questa blindatissima e fuori Londra, come Windsor, per tenere il leader della Casa Bianca al riparo da qualsiasi contatto con la popolazione e dagli echi delle proteste di un Paese nel quale The Donald resta largamente impopolare, a dispetto degli inchini e dei tappeti rossi srotolati a profusione da chi rappresenta il potere. Sia come sia, le premesse del ricevimento cerimoniale sono state impeccabili: orchestrate con maestria da re Carlo, sovrano 76enne in apparente buona forma nonostante le cure periodiche a cui continua a sottoporsi per tenere a bada il cancro diagnosticato a inizio 2024.
British king hosts US president during state visit to UK
Esperto come nessuno nei panni di anfitrione di quella ‘soft diplomacy’ affidata da sempre dai governi di Sua Maestà a casa Windsor; e pronto, con al fianco l’inseparabile regina Camilla, ad assecondare i desiderata di Starmer in nome del dovere istituzionale, pur essendogli stata a suo tempo forzata la mano, secondo i media, su un invito formale bis al debordante presidente Usa dopo il ritorno di questi in sella.
Un esercizio di stile di fronte al quale il 79enne Trump si è mostrato comunque grato. Soddisfatto di potersi esibire accanto al suo “amico” Carlo alla testa di una sfilata di carrozze reali che lo portato fino all’ingresso del castello, dopo l’arrivo in elicottero nel parco e il primo tragitto con Melania sotto la scorta dei principi di Galles, William e Kate. E ancor più compiaciuto di potere passare in rassegna davanti al monarca uno schieramento mai visto per un’occasione del genere di reparti della Royal Guard: allineati con le tradizionali giubbe rosse e gli alti colbacchi in pelo d’orso nella piazza d’armi del Quadrangle.
Non senza l’aggiunta d’una parata a cavallo di unità in alta uniforme d’epoca e della presenza di tutti e tre i reggimenti storici della guardia reale (a Emmanuel Macron, a luglio, ne erano stati concessi non più di due). Ossia le Coldstream Guards, le Grenadier Guards e le Scots Guards con banda di cornamuse in kilt al seguito.
Show completato dal rito degli inni nazionali e, poche ore più tardi, da un passaggio delle Red Arrows, pattuglia acrobatica della Raf, eseguito in formato ridotto solo a causa del maltempo di una giornata grigia, piovosa e ventosa. Di tutto il resto si riparlerà a Chequers, una volta digerito il luculliano menù del banchetto di Stato serale aperto a un ricco parterre di ospiti vip – reali e non, politici e tycoon – di entrambi i Paesi.
Nell’ambito di un vertice destinato a coinvolgere, con i leader e i loro ministri, pure mega businessmen come il boss di Nvidia, Jensen Huang, o quello del gigante dell’intelligenza artificiale OpenAI, Sam Altman, nemesi di Elon Musk. In attesa di formalizzare nuove intese sulla cooperazione energetica, tecnologica e nucleare, con progetti d’investimento per decine di miliardi. E magari arrivare all’annuncio – sognato da Downing Street – di un ulteriore ritocco del del commerciale bilaterale dei mesi scorsi: fino a dazi zero sull’acciaio.
Al sontuoso banchetto di Stato al castello di Windsor, a conclusione della solenne giornata cerimoniale, hanno partecipato 160 invitati, secondo quanto riportano i comunicati di corte, indicando fra i presenti una parata di miliardari e celebrità di entrambi i Paesi: inclusi l’ultranovantenne squalo dell’editoria Rupert Murdoch, il boss di Apple, Tim Cook, quello di Open Ai, Sam Altman, e il ceo di Nvidia, Jensen Huang.
Re Carlo riceve Trump con un picchetto d’onore record
Non è mancato neppure l’amministratore delegato del ciclopico fondo d’investimento Blackrock, Steve Schwarzman, messo a sedere accanto al premier britannico, Keir Starmer, assieme a Jeanette Rubio, moglie del segretario di Stato.
Segnalata inoltre la presenza di Nick Faldo, leggenda britannica del golf, uno sport assai amato da Trump. Sotto le volte imponenti della St George’s Hall, i posti a tavola sono stati assegnati con cura da protocollo: il presidente americano e il capo del Dipartimento di Stato, Marco Rubio, sono ai due lati di re Carlo. Alla sinistra di Trump è stata invece messa la principessa di Galles, Kate, consorte dell’erede al trono William. Di fronte, la regina Camilla con ai suoi lati il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, e la first lady Melania, accanto alla quale è stato collocato anche il principe William.
Trump cena a Windsor, nel menu pollo bio e bomba gelato
Il menu della cena di Stato a Windsor in onore della visita del presidente Usa Donald Trump nel Regno Unito prevede tre portate, accompagnate da una varietà di bevande. Come antipasto sarà servita una “panna cotta con crescione dell’Hampshire, frolle al parmigiano e insalata di uova di quaglia” spiega la Bbc. La portata principale è invece una ballotine di pollo biologico del Norfolk avvolto in zucchine con salsa al timo e santoreggia.
Per dessert, una bomba gelato alla vaniglia con sorbetto al lampone del Kent e prugne Victoria leggermente cotte. Dopo la cena, agli ospiti verranno serviti drink selezionati, tra cui un porto vintage del 1945, forse un omaggio al presidente Trump (ha ricoperto il ruolo di 45simo presidente durante il suo primo mandato). Sarà servito anche un cognac grand champagne Hennessy 1912, (anno di nascita della madre di Trump).
Per l’occasione è stato poi creato un nuovo cocktail, il ‘transatlantic whisky sour’, una rivisitazione del whisky sour tradizionale, che unisce i sapori del Johnnie Walker Black e della marmellata. Il drink sarà guarnito con una schiuma di noci pecan e un marshmallow tostato su un biscotto a forma di stella, “che evoca il calore di uno S’more”, cioè il dolce tradizionale di Stati Uniti d’America e Canada che consiste in un marshmallow scaldato posto fra due biscotti sul fuoco.
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