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Friday, November 28, 2025
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‘Save Gaza’, è partita da Marzabotto la marcia nazionale – Notizie


È partita da Marzabotto (Bologna), intorno alle 10.30 la manifestazione nazionale ‘Save Gaza-Fermate il governo di Israele’, a cui hanno aderito oltre 130 realta’ tra cui le Acli, l’Arci, l’Anpi, la Cgil e una decina di Comuni emiliani compresi Bologna e Reggio Emilia. Il concentramento e’ stato al parco Peppino Impastato, presenti alcune migliaia di persone. Altre se ne aggiungeranno a Pian di Venola. Da li’ si arrivera’ al Poggiolo, dove sono attese 10mila persone: piu’ o meno quelle che prendono parte alle celebrazioni del 25 aprile. Presenti in prima fila, a reggere lo striscione, il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini, la sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi e il presidente dell’Ucoii Yassine Lafram. Alla partenza ci sono gia’ piu’ di 30 gradi. Sono previsti punti acqua lungo il percorso e bagni chimici. In cima ci sara’ una struttura di accoglienza. Un supporto alla manifestazione arrivera’ dalla protezione civile regionale, che in questi giorni sta conducendo un’esercitazione a Pian di Venola. La manifestazione ripercorre i sentieri della piu’ grande strage nazifascista compiuta in territorio italiano: 775 persone nei Comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi furono trucidate tra il 29 settembre e il 6 ottobre 1944.

Sindaca di Marzabotto, a Gaza è in corso un genocidio

“È in corso uno sterminio di popolo. Io lo chiamo genocidio”. Lo ha detto Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto, il Comune in provincia di Bologna da cui è partita la marcia “Save Gaza – Fermate il governo di Israele”. “C’è la necessità di riconoscere che si stanno perpetrando dei crimini contro l’umanità, non solo dei crimini di guerra”, afferma Cuppi, rispondendo a chi le chiede se vede delle analogie tra quanto accade nella Striscia e quanto i nazifascisti fecero qui 81 anni fa. “Tutti i giorni portiamo le persone a visitare Montesole perché la memoria non deve essere un esercizio sterile, ma deve essere il modo per crearsi una lente attraverso cui vedere quello che succede nel mondo. E nel mondo adesso sta succedendo che a Gaza ci sono, come è avvenuto qui a Montesole, dei bambini che vengono uccisi, fatti morire di fame, di sete, vengono fatti morire sotto le bombe – sottolinea la sindaca di Marzabotto – E allora se c’è un’analogia è questa: il fatto che ci siano dei crimini contro l’umanità e che, come qui più di 80 anni fa, là stanno venendo massacrati civili innocenti e persone inermi”. Sul rischio che la manifestazione passi in secondo piano dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Iran, Cuppi replica: “Abbiamo fatto in modo che invece diventasse ancora più forte la nostra voce. E dovrà essere ancora più forte il grido contro questa azione, questo governo di Israele che ha un governo bellicista che sta continuando ad alzare l’asticella, sta continuando a fare ciò che deve essere invece fermato”.

Landini, a Gaza violazione diritti umani senza precedenti

“Bisogna affermare che si sia di fronte un massacro che non è una semplice risposta al terrorismo, mi sembra che sia sotto gli occhi di tutti che ci sia una violazione dei diritti umani senza precedenti e tutto questo porterebbe già, per gli accordi che ci sono, l’Europa a prendere determinate posizioni e interrompere determinati rapporti”. Lo ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini, al via della manifestazione “Save Gaza – Fermate il governo di Israele” partita da Marzabotto (Bologna) verso Monte Sole. “Alla luce anche di quello che sta succedendo in Iran, siamo di fronte a una situazione senza precedenti, cioè allo sdoganamento della guerra come strumento di relazione tra gli Stati e le nazioni che sta sostituendo la diplomazia e la politica. Una cosa gravissima e credo che sia importante non rimanere zitti, prendere posizione perché bisogna fermare questa logica che sta portando anche a un riarmo senza precedenti nel mondo”, afferma Landini. Commentando l’attacco israeliano all’Iran, Landini ha affermato: “Mi sembra evidente che la scelta fatta da Netanyahu è quella di cancellare qualsiasi possibilità che venga riconosciuto uno stato per il popolo palestinese. Questo mi sembra sotto gli occhi di tutti e da un certo punto di vista questo allargamento anche del conflitto è un modo per cercare di avere anche un consenso internazionale che rischia di venire sempre meno e di voler reggere anche una situazione interna a Israele che diventa sempre più complicata. Per questo penso che sia assolutamente importante una mobilitazione delle persone e soprattutto che questo mobiliti gli Stati a partire da un ruolo che l’Europa e il nostro Paese non stanno assolutamente giocando”.

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