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Thursday, November 27, 2025
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Giuli: ‘Niente tagli al cinema, sì a proposte anche da chi ha solo il dito opponibile’ – Cinema


 “Il sostegno pubblico al settore è cresciuto in modo esponenziale, passando dai circa 250 milioni di euro del 2016 ai 746 milioni del 2023, con una dotazione per il 2024 di 696 milioni, valore confermato anche per il 2025, senza alcun taglio. Una crescita nella dotazione economica del 180%” Lo ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli, in aula al Senato per l’informativa sul cinema. “Con tutte le sue implicazioni, culturali e politiche, si tratta di una delle dotazioni più alte d’Europa. Una palese testimonianza di quanto questo governo abbia a cuore il mondo del cinema”, ha aggiunto. La direzione generale Cinema e Audiovisivo, ha detto ancora il ministro parlando dei controlli sul tax credit, “è al momento impegnata a valutare i fascicoli riguardanti 200 opere del periodo 2020-2024 per un totale di circa 350 milioni di euro”. “Con la Guardia di Finanza abbiamo rinnovato il protocollo di intesa per velocizzare e rendere ancora più efficace l’azione di contrasto alle frodi e truffe negli ambiti culturali”.

“Per il mondo del cinema si è aperta una nuova fase. Una fase improntata al rigore, al merito, all’attenzione per i soldi pubblici e alla promozione del cinema autentico. Il ministero della Cultura intende mantenere la propria linea di indirizzo e sostegno al settore, siamo aperti ai suggerimenti e alle proposte formulate nei modi e nelle sedi adeguate, anche da chi disponga soltanto del dito opponibile. Poi spetterà a noi fare sintesi e prendere le decisioni adeguate”. Lo ha affermato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, guardando il senatore Matteo Renzi, durante l’informativa al Senato sul cinema.

Pd: ‘Le parole Giuli sfiorano il surreale, il cinema è in ginocchio’

“Le parole pronunciate oggi dal ministro Giuli in Senato sfiorano il surreale. Di fronte alla più grave crisi del settore cinematografico dal dopoguerra, il ministro della Cultura si ostina a negare l’evidenza, rifugiandosi in numeri che – letti con onestà – raccontano tutt’altra storia”. È quanto denunciano i deputati del Partito Democratico della Commissione Cultura della Camera, che sottolineano: “Il dato delle 729 domande di tax credit non dimostra la vitalità del comparto, ma piuttosto conferma la lunga attesa e il blocco che ha paralizzato per anni l’industria, oggi in cerca di ripartenza dopo essere stata soffocata da battaglie ideologiche e da una gestione confusa e contraddittoria imposta dalla maggioranza. E infatti, quest’anno si chiuderà con un numero di produzioni nettamente inferiore rispetto agli anni passati, ma Giuli questo lo sa benissimo e ha scelto consapevolmente di ometterlo”. “Ancora più gravi – proseguono i democratici – sono le menzogne su Cinecittà, che sembrano voler rimuovere un fatto incontrovertibile: la gestione Giuli-Sangiuliano-Borgonzoni sta minando la sostenibilità degli studi, generando isolamento e sfiducia attorno a una delle grandi eccellenze italiane, riconosciute nel mondo per il proprio passato illustre e per un presente fatto di competenze, professionalità e maestranze che andrebbero valorizzate, non trasformate in terreno di scontro politico. 

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