L’Atalanta chiude nove anni gloriosi e si prepara a programmare il futuro. L’addio a Gian Piero Gasperini, l’artefice di un ciclo culminato con la quinta qualificazione alla Champions League l’anno dopo aver portato in bacheca l’Europa League, il primo trofeo internazionale a 61 anni dalla Coppa Italia, induce ad affrettare i tempi per la scelta del successore. Inutili i tentativi di prolungare il rapporto, nonostante la stima reciproca con la società e con la famiglia Percassi.
La parole fine l’ha messa l’incontro a Firenze del tecnico con gli emissari della Roma, il cui triennale è stato preferito al prolungamento di un anno del contratto coi bergamaschi fra il dispiacere e la rassegnazione dei tifosi, che attraverso striscioni in sede a Zingonia e una manifestazione davanti al Comune di Bergamo hanno invitato le parti a stringersi ancora la mano per il bene di squadra e città. La prima settimana di giugno sarà decisiva per l’accordo col nuovo tecnico, che a quanto pare non sarà un ultrasessantenne. Escluso l’ex ct azzurro Roberto Mancini, tra i nomi ci sono Raffaele Palladino e Thiago Motta, ex allievi di Gasperini da giocatori ai tempi del Genoa.
Tra i papabili anche un altro emergente come Igor Tudor, che sembra destinato a restare a tempo sulla panchina della Juventus, e in subordine allenatori non più giovanissimi come Stefano Pioli e Maurizio Sarri. Quest’ultimo, però, sembra vicino alla Lazio, che ha già allenato. La campagna acquisti sarà conseguente alla scelta della dirigenza: si tenterà di trattenere almeno un big tra Ederson e Lookman, mentre Pasalic in scadenza può raggiungere Gasperini nella Capitale.
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