Aqua Minded
Wednesday, November 26, 2025
Italy Gateway
This Website is owned and managed by Media Reach, a group of media experts - Italy

Sangue sullo Yom Kippur, terrore in sinagoga a Manchester. Due morti e quattro feriti, ucciso l’aggressore – Notizie


Sangue nel Regno Unito sullo Yom Kippur, la festa più sacra del calendario ebraico. Un attacco certificato dalla polizia britannica come “terroristico” ha seminato paura e morte in una sinagoga di Manchester, affollata di fedeli chiamati alla prima preghiera del mattino nella tradizionale giornata del silenzio e della purificazione.

Lasciando sul terreno una mezza dozzina di vittime – due morti e quattro feriti – e riaccendendo l’allarme sull’incubo delle violenze antisemite – nell’isola come in Europa continentale e altrove – tanto da costringere il primo ministro Keir Starmer a lasciare in anticipo il vertice di Copenaghen per precipitarsi in patria ad affrontare di petto “l’emergenza”.

L’aggressore, un uomo calvo e barbuto, in tenuta da addestramento con indosso una sorta di gilet antiproiettile e una cintura “apparentemente esplosiva”, è piombato davanti alla sinagoga lanciandosi dapprima sulla gente alla guida di un’auto. Quindi è sceso, coltello alla mano, attaccando vari fedeli e almeno un guardiano, nel tentativo di farsi largo verso l’ingresso del tempio. Solo il “coraggio” di chi era all’interno gli ha impedito di riuscire nell’intento, ha affermato sir Stephen Watson, comandante della Greater Manchester Police. Dando il tempo a una prima pattuglia armata di suoi agenti d’arrivare sul posto, “nel giro di 7 minuti” d’orologio, e neutralizzarlo.

L’uomo è stato abbattuto dal fuoco dei poliziotti dopo aver ignorato l’alt, come mostra un video shock nel quale si sente uno degli agenti gridare ai passanti: “Ha una bomba, allontanatevi!”. Momenti “di shock e terrore”, in un’area residenziale solitamente quieta, hanno raccontato ai media i testimoni oculari. Terrore culminato in un bilancio di due morti, entrambi membri della comunità ebraica locale, e 4 feriti gravi, ricoverati in ospedale.

 

Video Manchester, attacco con coltello davanti a una sinagoga: tre morti compreso l’aggressore

 

La scena ha riportato alla memoria altre vicende di terrorismo analoghe. Attorno alla Heaton Park Hebrew Congregation Synagogue, un tempio di tradizione ortodossa askenazita che si trova a Middleton Road, nel sobborgo di Crumpsall, sono arrivate decine fra pattuglie e ambulanze, mentre anche alcuni elicotteri volteggiavano nel cielo.

Le indagini sono state affidate, accanto alla polizia locale, all’antiterrorismo nazionale di Scotland Yard: il cui numero 2, Laurence Taylor ha reso noto nel pomeriggio l’arresto di due persone, sospetti complici dell’aggressore ucciso (la cui identità resta coperta dal riserbo).

La conferma di un’indagine “spedita”, ma che potrebbe andare stavolta oltre lo scenario ricorrente del cane sciolto radicale isolato. Sebbene gli investigatori – dopo aver fatto eseguire agli artificieri esplosioni controllate del veicolo e della cintura dell’assalitore – abbiano dato il cessato allarme rispetto a rischi imminenti ulteriori per la collettività.

Il timore che potesse trattarsi di un attacco coordinato con altri potenziali blitz contro più di una sinagoga del Regno ha del resto fatto capolino al momento dell’allerta iniziale, riferisce la Bbc. Mentre Starmer, ancor prima di rientrare da Copenaghen per presiedere a Downing Street una riunione d’urgenza del comitato per le emergenze Cobra, aveva già ordinato lo schieramento di rinforzi di polizia dinanzi a tutti i siti ebraici di spicco del Paese: già abitualmente presidiati – dalla pubblica sicurezza come da guardie private – sullo sfondo delle denunce delle organizzazioni comunitarie sul moltiplicarsi di minacce e atti antisemiti. Ancor di più nel clima di proteste e tensioni che dilagano – dentro e fuori le comunità di radici musulmane – contro l’escalation d’Israele nella Striscia di Gaza.

Starmer, la cui consorte, Victoria, ha origini ebraiche, si è mostrato “inorridito” per “l’attacco di Yom Kippur”. “Faremo tutto ciò che serve per mantenere la nostra comunità ebraica al sicuro”, ha promesso. Mentre re Carlo III e la regina Camilla si sono detti “profondamente scioccati e rattristati”, esprimendo vicinanza agli ebrei del Regno – numerosi e storicamente integrati sull’isola – al pari dei principi di Galles, William e Kate.

Condanne del “vile atto antisemita” sono rimbalzate poi dai leader di tutti i partiti, come dai partner europei di sir Keir, dai vertici di Ue e Onu, da governanti di Paesi alleati (inclusi Giorgia Meloni e Antonio Tajani). Come pure da organizzazioni islamiche britanniche, che parlano di violenza “abominevole e vergognosa”, invocando l’unità di un Paese plurale contro “l’odio e le strumentalizzazioni”. In un contesto nel quale pesano tuttavia le inquietudini crescenti del mondo ebraico, che guarda all’accaduto come a un eccidio annunciato.

Sentimenti riecheggiati dal governo israeliano attraverso l’ambasciata a Londra: che “ringrazia la polizia di Manchester” e le autorità per la reazione “tempestiva e decisa” all’aggressione; ma chiede a sir Keir che “la sicurezza delle comunità ebraiche nel Regno Unito sia garantita” fino in fondo.

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA



Source link

Related Articles

Latest Articles